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Ghiaccio e cocktail

Aggiornamento: 17 mag

Perché è un ingrediente così importante, quasi sempre!


Il ghiaccio è un ingrediente che spesso diamo per scontato nei cocktail, ma in realtà svolge un ruolo primario. Quanto è importante nei cocktail e quando invece è meglio evitarlo?


In questo articolo scopriremo:


Storia


In principio il ghiaccio non è mai stato facile né da produrre né da reperire, ma per fortuna alcuni personaggi storici hanno dedicato ricerca e risorse alla causa.


Frederic Tudor (1783-1864) è stato un imprenditore americano noto come il "Re del ghiaccio". Ha avviato l'industria negli Stati Uniti, importando blocchi dal lago Wenham nel Massachusetts e distribuendoli in tutto il mondo, creando un mercato globale per il ghiaccio durante i mesi estivi.


Tudor ha affrontato numerosi ostacoli per la sua impresa, tra cui il trasporto senza scioglierlo, la persuasione delle persone a comprare il suo prezioso prodotto e la costruzione di strutture di stoccaggio adatte. Ha anche affrontato la concorrenza di imitatori e la difficoltà di mantenerlo fresco durante il trasporto attraverso l'Atlantico, ma alla fine ha avuto un grande successo nella sua attività conquistando il monopolio fino alla metà del XX secolo.


Il suo contributo all'industria del ghiaccio ha anche aperto la strada a ulteriori innovazioni e miglioramenti nella refrigerazione, che hanno avuto un impatto significativo sull'economia e sulla vita quotidiana delle persone.


Thaddeus Lowe (1832-1913) noto anche come Professore Thaddeus Sobieski Constantine Lowe, è stato un inventore e scienziato americano del XIX secolo, noto soprattutto per la sua attività di aeronauta. Tuttavia, Lowe ha anche avuto un ruolo importante nell'introduzione del ghiaccio nell'industria alimentare e delle bevande.


Durante la Guerra Civile americana servì come ufficiale dell'esercito dell'Unione e si distinse come un pioniere dell'aeronautica militare. Tuttavia, dopo la guerra, Lowe si rivolse all'industria del ghiaccio e fondò una società per la sua produzione a Denver, in Colorado.


Lowe era convinto che l'industria del ghiaccio sarebbe stata un grande successo e, grazie alla sua esperienza nell'aeronautica, aveva una conoscenza approfondita dell'atmosfera e del clima. Utilizzando queste conoscenze sviluppò una tecnica per la produzione di ghiaccio utilizzando l'aria compressa, che consentiva una maggiore efficienza rispetto ai metodi tradizionali di produzione del ghiaccio.


La società di Lowe ebbe un grande successo e il ghiaccio prodotto veniva utilizzato per conservare e trasportare prodotti alimentari, tra cui carne, pesce e latticini, ma anche per raffreddare le bevande. Grazie all'introduzione del ghiaccio, l'industria delle bevande alcoliche e analcoliche poté ampliare la propria offerta con la creazione di nuovi cocktail e drink estivi come il Gin Fizz o il Mint Julep, che richiedevano il ghiaccio per il raffreddamento e la diluizione.



La sua funzione: come si utilizza nei cocktail


In realtà, non è solo un elemento decorativo, ma svolge una funzione importante per garantire la qualità e l'equilibrio del cocktail.


Innanzitutto il ghiaccio raffredda il cocktail, rendendolo più piacevole al palato e aiutando a bilanciare i sapori degli altri ingredienti. Inoltre, può essere utilizzato per diluire i drink, abbassando la gradazione alcolica e rendendolo più beverino. La quantità e la tipologia di ghiaccio utilizzata possono influire sulla consistenza e sulla temperatura del cocktail, modificando la sua esperienza gustativa.


È un elemento che va gestito con cura e attenzione, in modo da valorizzare al meglio i cocktail e non rovinarne l'esperienza di degustazione. Conoscere le tipologie di ghiaccio disponibili e saperle utilizzare in modo appropriato può fare la differenza nella preparazione di un buon cocktail.


Il mixing glass è uno strumento utilizzato per la preparazione dei cocktail, dove si inserisce il ghiaccio insieme agli ingredienti e si mescola ( stir ) con un bar spoon fino a quando la bevanda non è ben raffreddata e ben amalgamata. Questo metodo è utilizzato principalmente per cocktail come il Manhattan o il Negroni, dove l'utilizzo del ghiaccio tritato non è necessario.


Nello shaker, invece, si utilizza il ghiaccio insieme agli ingredienti e si agita vigorosamente per raffreddare la bevanda e diluirne l'alcol in modo più rapido. Questo metodo è utilizzato soprattutto per cocktail a base di liquori o succhi di frutta, come il Margarita o il Cosmopolitan, dove si vuole ottenere una bevanda fresca e ben mescolata.


In generale, il suo utilizzo nei cocktail dipende dal tipo di bevanda e dal gusto personale del consumatore. Mentre alcuni preferiscono un cocktail meno diluito, altri preferiscono un drink più leggero e rinfrescante. In ogni caso è un elemento essenziale nella preparazione dei cocktail, che permette di creare bevande ben raffreddate e dal sapore equilibrato.



Tipologie di ghiaccio da cocktail


Non tutto il ghiaccio è uguale e ne esistono di diverse tipologie utilizzate per i cocktail, ognuna con le sue caratteristiche e funzioni specifiche.


Cubi o cubetti


È la forma più comune utilizzata nei cocktail. Viene solitamente realizzato in piccoli o grandi cubi e può essere aggiunto direttamente nel bicchiere per raffreddare la bevanda senza diluirla troppo velocemente.




Tritato


Sono cubetti ridotti in piccoli pezzi o tritati in modo da formare una consistenza simile a una neve fina o a una granita. Raffredda rapidamente la bevanda poiché ha una maggiore superficie di contatto rispetto ad altri tipi ma li diluisce anche più rapidamente.

Utilizzato per il Mojito, Daiquiri e il Mint Julep, dove si vuole ottenere una consistenza leggermente slushy o granulosa per conferire una piacevole sensazione in bocca.


È possibile prepararlo in casa utilizzando un tritaghiaccio, un frullatore o semplicemente avvolgendo il ghiaccio in un canovaccio pulito e sbattendolo contro una superficie dura fino a ottenere la consistenza desiderata.




Collins spears


Sono lunghi bastoncini di ghiaccio rettangolari, di solito di dimensioni più grandi rispetto ai tradizionali cubetti di ghiaccio. Vengono comunemente utilizzati nei cocktail serviti in bicchieri Collins o bicchieri alti, da cui prendono il nome e consentendo un'estetica pulita e professionale. I Collins spears raffreddano la bevanda senza diluirla troppo velocemente.




Secco


Non è tecnicamente ghiaccio, ma anidride carbonica congelata. Viene utilizzato per creare un effetto fumante o nebbioso nei cocktail, aggiungendo un tocco di spettacolarità visiva.




A sfera


È un grande blocco di ghiaccio che viene scolpito o realizzato utilizzando stampi appositi in metallo. Le sfere di ghiaccio si sciolgono più lentamente rispetto ai cubetti, mantenendo così la bevanda fresca senza diluirla troppo rapidamente.




Crystal clear


Ottenuto attraverso un processo di filtrazione e purificazione dell'acqua prima di essere congelato.

La caratteristica principale del ghiaccio crystal clear è la sua limpidezza, che lo rende esteticamente piacevole e attraente quando utilizzato nei cocktail. Grazie alla sua trasparenza, permette di valorizzare la bevanda e gli ingredienti presenti nel bicchiere, creando un aspetto visivamente accattivante.


Il bartender Vlad vi spiega QUI come fare il ghiaccio cristallino



Dove è meglio non usarlo


Ci sono alcune situazioni in cui l'utilizzo del ghiaccio nei cocktail non è necessario o può risuLtare addirittura indesiderato.


Nelle preparazioni a base di liquori pregiati come il brandy o il whisky non dovrebbero essere serviti on the rocks poiché questo potrebbe comprometterne il sapore e la delicatezza.

Il termine "on the rocks" ha avuto origine dalla usanza di mettere letteralmente rocce o pietre di ghiaccio in un bicchiere per raffreddare la bevanda senza diluirne il sapore troppo rapidamente.

Altri cocktail più complessi o da sorseggiare lentamente come il Negroni, il Manhattan o il Boulevardier, non si utilizza per evitare che si diluisca troppo e perda rapidamente il gusto originale. Altro caso, nelle preparazioni a base di latte o uova, il ghiaccio può alterare la consistenza e il sapore del drink.


Ci sono anche cocktail delicati come il Martini, che richiedono un'attenzione particolare nel dosaggio e se preparato con troppo ghiaccio potrebbe risultare troppo acquoso e alterare l'equilibrio tra gin e vermouth.



Il ghiaccio può anche essere problematico in alcune situazioni: come nei grandi eventi dove si scioglie rapidamente e può diluire il cocktail; in ambienti molto umidi come sulla spiaggia o in piscina può sciogliersi troppo velocemente e non riuscire a mantenere la giusta temperatura del cocktail.


È importante sottolineare che, oltre ad alcuni cocktail da bancone, molti Ready to Drink a bassa gradazione possono essere bevuti direttamente dal loro pack se precedentemente raffreddati senza utilizzare ghiaccio e bicchieri: si evitano sprechi e spese inutili, non si rovina il bilanciamento del drink e di conseguena il gusto finale rimane inalterato.




Qual'è il tuo cocktail preferito? scrivilo nei commenti...
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